Il Borgo


Il dopo guerra, gli anni della ricostruzione, i lavori che riprendono. 
I Mulini Nuovi, un borgo, una comunità che si sta riscattando dal sottoproletariato.
Case fatte di stanze piccole, porte senza chiavi, cortili polverosi, fontane con l’acqua che sa di ferro muri non intonacati. Lavanderie comuni, gabinetti comuni, cantine comuni.
Braccianti agricoli e bovari che, progressivamente lasciano la campagna e diventano operai, muratori, trasportatori, meccanici. Uomini che realizzano il proprio  riscatto sociale affamati di speranza.
Un gruppo di poche case maleodoranti tra la via Albareto, e il canale Naviglio,  in prossimità del Mulino di Costato,  appena due chilometri prima della Bertola.
Luoghi comuni come riferimenti collettivi di una comunità forzatamente solidale.
Una cooperativa  con uno spaccio, il  bar e una spazio ricreativo ( il Ballo) da una parte ( i rossi) e in contrapposizione ideologica il negozio privato, il tabacchino e un altro bar (Lisiat). (i neri) 
Poi, una Fonderia, un Mulino ( il mulino di Costato), il barbiere, il calzolaio, il meccanico la fruttivendola e la baracchina della frutta e verdura (Pirein).
Il Naviglio da dove partivano i barconi  e le chiatte per incontrare il fiume Secchia a Bastiglia e a Bomporto fino a raggiungere il Po.
Un borgo che si stringeva al cippo dei partigiani come riferimento e all’asilo, il primo asilo comunale senza le suore come simbolo di laicità. L’asilo “Corassori”
Quasi la storia rivista da Rodari nel libro "le avventure di Cipollino". Una storia di miseria e di voglia di riscatto sociale che, nel tempo, ha perso tutta la sua vitalità.

E con i luoghi le persone, le facce, i fatti, gli aneddoti. 

Noi, nati nel dopoguerra , forse facciamo parte dell'ultima generazione che in qualche modo può ricucire insieme qualche immagine e qualche racconto di quel mondo.

Eccoli i Mulini Nuovi in una bellissima foto aerea degli anni 50.



Si intravedono quasi tutte i rioni, le case, i caseggiati. Alcuni non sono compresi come la Cà Vecia sulla strada Albareto, sulla sinistra o il quartiere denominato San Remo sulla destra.

Il Cippo dei caduti
La "Càlonga"
Il ponte sul Naviglio
La "Cirenaica"
La Casa della Cooperativa
Il "Ballo"
La "Cà d'Picarein" quella che adesso viene individuata




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